Ormai siamo arrivati agli sgoccioli: la gente inizia a preoccuparsi per mancanza di acqua, come hanno detto al Tg : “L’Onu ha sancito che l’acqua potabile è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale”. Ma purtroppo non per tutti è così.
E non bisogna andare in Africa o in altri Paesi del terzo mondo per trovare situazioni del genere: è bastato semplicemente girare l’angolo. Siamo al quartiere Carrassi di Bari. Qui, così come già verificato per esempio al rione Libertà, in molte case l’acqua non arriva da circa un mese. In molti palazzi l’autoclave non c’è. Alcuni condomini per superare questo problema si erano muniti di cisterne personali, ma anche queste da circa un mese sono completamente vuote. Manca la pressione, ma soprattutto manca l’acqua.
Per potersi lavare, pulire casa, tirare lo scarico del water, bisogna attrezzarsi con bottiglie di acqua confezionata oppure chiedere il favore a qualche parente che abita in altre zone, oppure abita al primo piano e riesce ad avere un filo di acqua in più. È diventato un problema lavare anche i vestiti. Un residente stremato da questa situazione mostra un’immagine simbolica: i terrazzi senza le lenzuola stese ad asciugare: “La gente non può lavarsi, siamo in condizioni igieniche disastrose. Siamo costretti ad alzarci alle 4 di mattina per cercare di riempire un secchio,” spiega l’uomo “ma l’acqua è un bene che mi spetta, tu me la devi dare”. Questo problema potrebbe mettere a rischio, forse, tutta la nostra città, … ma per fortuna esiste l’Acquedotto Pugliese di Bari sempre pronto ad offrire l’acqua necessaria a chi ne ha bisogno.
E proprio nel bellissimo Palazzo dell’Acquedotto pugliese, a Bari, dal 22 novembre al 5 dicembre si è tenuta una mostra nata dalla partecipazione di molte scuole del nostro territorio al Festival dell’Acqua,una manifestazione nazionale che quest’anno si è svolta nella nostra Bari.
Alcuni di noi alunni della scuola secondaria di primo grado “Amedeo d’Aosta” sono andati a visitare l’esposizione “Segni, suoni, parole d’acqua”. All’interno della sala, su una parete abbiamo visto i lavori dei bambini della scuola dell’infanzia, poi le pagine pop-up e i libri a fisarmonica realizzati dai più grandi e alla fine anche la parete chiamata: “Mail Art”, formata da tante lettere. Abbiamo notato che tutti i messaggi postali erano destinati a persone importanti: il Presidente della Repubblica, i ministri, il Sindaco, gli assessori, ma il destinatario più gettonato è stato Papa Francesco.
I messaggi erano indirizzati a personaggi importanti perché i bambini non possono prendere da soli le decisioni più importanti. I ragazzi hanno fatto questi lavori per mettere in evidenza il problema dell’acqua che molti popoli hanno in maniera sufficiente o abbondante ed altri non hanno per niente e si trovano in grande difficoltà.
Stefano Fedullo
Aurora Proverbio
(1 B scuola secondaria di primo grado “Amedeo d’Aosta", Bari)