Una storia sbagliata
Il 19 luglio 2001 iniziava il G8 di Genova, un incontro tra gli otto rappresentanti delle nazioni più potenti al mondo.
Si dovevano discutere argomenti di importanza mondiale, che riguardavano e tutt'ora riguardano le vite di tutti noi, ad esempio il cambiamento climatico. Per questo motivo, si sono mobilitati enormi gruppi di persone da ogni parte del mondo, che hanno raggiunto Genova con la speranza di far sentire la propria voce e di difendere i diritti umani fondamentali.
Nonostante parlassero lingue diverse e avessero idee politiche variegate, per quella manifestazione erano tutti uniti da un ideale comune, sotto il nome di ALTERMONDIALISTI: un movimento contro lo sfruttamento incontrollato delle risorse umane, naturali ed economiche del pianeta. Data la grande affluenza di manifestanti, furono mobilitate le forze dell'ordine, per evitare scontri e violenze.
Purtroppo invece durante la giornata iniziò a nascere un clima di tensione tra manifestanti e polizia, che culminò in numerosi scontri. In questo frangente la polizia abusò del suo potere, perdendo di vista il suo ruolo di garante dell'ordine. Tali violenze sfociarono nell'uccisione di un ragazzo di ventitré anni, Carlo Giuliani, colpito da un proiettile proveniente dalla pistola di un poliziotto. Questo portò ulteriore scompiglio nella città, finché la polizia non si macchiò del reato di tortura nei confronti dei manifestanti indifesi che alloggiavano, per la notte, nella palestra della scuola Armando Diaz.
Da questa vicenda, quello che va acquisito è l'importanza di manifestare per i propri diritti e una lezione importante su questo ci è data dai manifestanti no global, che sono scesi in piazza il giorno dopo le violenze, nonostante tutto. I contenuti di questa storia sono tutt'ora molto attuali, infatti non deve essere percepita con timore, ma letta con la voglia di mettersi in gioco per difendere ciò in cui si crede.
Questo articolo è stato scritto da Francesca Attadio, Elisa Cataldi, Alessandra Sarmentino, Serena Castronovo, Sara Rorato, Davide Fontana e Matilde Bormann, che hanno partecipato al workshop: Raccontare la memoria per crescere LiberaMente con Maria Giuliana Saletta e con Echino giornale bambino, in collaborazione con La Casa delle culture di Scicli - Mediterranean Hope.
Illustrazioni di Serena Castronovo
Dal 3 al 10 agosto si è tenuto a Ispica (Rg) il campo E!state Liberi promosso dal Coordinamento Provinciale di Libera Ragusa. 25 volontari da diverse parti di Italia si sono radunati presso il convento dei frati Minori per vivere una settimana all'insegna dell'impegno e della formazione. Hanno incontrato diverse realtà del territorio ragusano, ascoltato diverse testimonianze e visitato alcuni luoghi significativi della provincia iblea.
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