Topoleno, amico carissimo!

La storia di Topoleno nasce da un'idea della Maestra Maria Grazia Zocco Fasano. Vi invitiamo a leggerla e a conoscere la sua autrice e il progetto che c'è dietro questa bella storia. Con il tempo pubblicheremo anche le sue filastrocche e alcune idee per utilizzarle a casa o in classe. L'illustrazione di Topoleno è invece di Eleonora Perretta. Se ne avete piacere, potete scaricarla e colorarla e poi mandarci i vostri disegni oppure disegnare la famiglia di Topoleno... Ma non corriamo troppo, per il momento vi auguriamo: Buona Lettura!!!

ORA VI RACCONTO….

Cari bambini, oggi voglio raccontarvi una bella storia, una di quelle che una volta ascoltate non si dimenticano più e che, come tutte le storie che si rispettano, inizia con “C’era una volta…”

C’era una volta una coppia di topi di campagna, il signor TOPONE e la signora TOPINA che vivevano nel fienile di una grande fattoria, con il loro cucciolo TOPETTO. Devo dire che, tutti e tre, erano davvero dei bei topi grassotti e simpatici che si volevano un sacco di bene. TOPETTO era proprio un tipino sveglio e affettuoso che toccò il cielo con un dito quando mamma e papà gli confidarono che presto sarebbe diventato “fratello maggiore”. Il piccolo, dall'annuncio dei genitori, cominciò ad aspettare con grande impazienza e curiosità la nascita del suo fratellino o della sua sorellina.

Grande fu la sua sorpresa quando papà TOPONE gli disse che non era diventato fratello maggiore di un solo cucciolo, bensì di due: un topolino e una topolina. TOPETTO, emozionato, accolse tra le zampe la piccola che era venuta al mondo per prima, le diede un delicato bacino sul musetto e propose ai genitori di chiamarla TOPOLINA. Poi accolse tra le sue zampine anche il secondo nato e notò subito che era alquanto strano: TOPOLINO, così lo chiamarono, era completamente trasparente... ci potevi vedere attraverso, come fai con una lastra di cristallo. Sembrava uno di quei topini disegnati dai bambini, prima che qualcuno si decida a colorarli con i pastelli o i pennarelli. Erano tutti tanto felici che non si preoccuparono affatto che il piccolino fosse diverso dagli altri. I piccoli crebbero felici e sereni nella grande fattoria, divertendosi un sacco a fare bellissimi giochi con il loro fratellone. I problemi iniziarono quando cominciarono a frequentare la scuola…

Tutti i compagni prendevano in giro TOPOLINO perché era trasparente e, ridendo come matti, gli cantavano una canzoncina che faceva più o meno così:- Dove seeeei? Chi ti veeeede? Non ci seeeei! Vai viaaaaa! Non ti vogliaaaaamo! Il piccolo, che fino a quel momento non aveva sofferto per la sua diversità, diventò triste, ma così triste, che non giocò più con i suoi compagni. Pensate che non giocò più neppure a nascondino, il gioco in cui vinceva sempre, perché nessuno riusciva a scoprirlo. La sua sorellina cominciò a pensare in che modo aiutarlo. Come prima cosa, provò a dipingerlo con la tempera che usavano a scuola, ma i colori scivolavano via e il piccolo ritornava a essere trasparente. Allora provò a rimpinzarlo di cibi colorati, sperando che un po’ di colore si fermasse sul suo pelo. Ma… il rosso della mela, il giallo della pera, il viola dell’uva passavano nel corpo del topo senza lasciare la minima traccia di colore. I due topini erano proprio infelici…

Un pomeriggio, mentre passeggiavano in riva al torrente, il cielo si rannuvolò, diventò nero nero ed enormi gocce di pioggia cominciarono a cadere. I fratellini si rifugiarono sotto un enorme sasso accanto alla cascata. Il temporale infuriò a lungo e i piccoli, spaventati, si strinsero in un lungo abbraccio. Quando finalmente la pioggia cessò, videro che dalla cascata si alzava un fantastico arcobaleno. In un attimo, il topino prese la decisione e si gettò a capofitto nell’acqua, attraverso l’arco variopinto. Anche l'arcobaleno, che era un tipo affettuoso, decise di abbracciare forte quel topino triste e lo avvolse nelle sue strisce.

Appena riemerse dall'acqua per respirare, TOPOLINA si accorse che il suo fratellino non aveva assorbito solo uno dei colori dell’arcobaleno, ma tutti e sette! Era davvero bellissimo, ancora una volta era unico e speciale! Da quel giorno TOPOLINO cambiò il suo nome in TOPOLENO, per ricordare a tutti che aveva assunto i suoi colori rotolandosi nell’arcobaleno. Proprio con i suoi colori portò tanta allegria nella scuola, anche tra i compagni che lo avevano deriso. Da allora visse felice e contento, ma… non volle più giocare a nascondino, perché era sempre il primo a essere scoperto!

L'autrice di Topoleno si presenta. Mi chiamo Maria Grazia Zocco Fasano, sono nata a Somma Lombardo il 29/12/1956 e dal 1974 insegno nella scuola primaria. Diciottenne ho iniziato a lavorare presso una delle scuole a tempo pieno che allora si definivano “sperimentali” e, in contemporanea, a frequentare il corso di pedagogia presso la facoltà di Magistero dell’Università Cattolica di Milano. Se quest’ultima attività è rimasta incompiuta, la mia passione per l’insegnamento è nata proprio dall’esperienza vissuta in quegli anni. Durante la mia carriera, tra i tanti, ho frequentato seminari e corsi sulla comunicazio-ne, sul ruolo dell’insegnante nella rilevazione del disagio e sulla prevenzione dell’abuso sessuale sui minori presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Bicocca di Milano. Sono stata Tutor nel tirocinio di laureandi della stessa università. Ho promosso e realizzato vari progetti didattici all’interno del mio Istituto.

Come è nato Topoleno? Da sempre amo scrivere per i bambini. Per i miei alunni, negli anni, ho scritto fiabe, racconti e filastrocche a non finire, potete immaginare quanto materiale trabocchi dai miei cassetti! Ma, mai come l’anno in cui è nato Topoleno, ho maturato la convinzione di aver scritto qualcosa di significativo per loro che erano venticinque adorabili e impegnativi cuccioli di sei anni. Tutto è iniziato quando, un'estate di qualche anno fa, mi sono trovata a decidere in che modo avrei potuto rendere piacevole, oltre che “redditizio”, il tempo che i miei futuri alunni avrebbero trascorso con me, avendo io come obiettivo primario il loro benessere a scuola. Avevo ben chiaro il metodo che avrei utilizzato per insegnare loro a leggere e scrivere, per la precisione il metodo fonematico, sperimentato più volte come il più rapido e il più facile, ma da quali “pretesti” avrei fatto scaturire le “parole chiave” , non mi era ancora chiaro. Alla fine di mille ripensamenti ho deciso di scrivere un racconto che avesse come protagonista un topolino, - con gli animali si fa sempre centro - pensavo e intanto scrivevo… Ne è uscito un racconto gradevole, sul quale avrei lavorato per ricavare le prime parole chiave, ma che mi avrebbe anche offerto l’opportunità di avvicinarmi, attraverso conversazioni guidate, alle sensazioni e alle emozioni dei miei piccoli, impegnati nella nuova esperienza scolastica. E così, già il primo giorno di scuola, ho cominciato a leggere… non ci è voluto molto per scoprire che avevo davvero fatto cen-tro: ai bambini Topoleno era risultato molto simpatico e le sue emozioni erano state subito colte e condivise. Dopo aver sfruttato tutte le opportunità di conversazione, riflessione, gioco, disegno fornite dalla storia, ho cominciato a pensare di far sopravvivere la mia creatura oltre questa prima narrazione. E così è successo: Topoleno a poco a poco, è diventato uno di noi, ha condiviso i momenti più significativi della vita scolastica e li ha testimoniati scrivendo filastrocche che ci inviava via mail. Anche questi testi hanno funzionato benissimo nel processo di acquisizione della strumentalità della lettura e della scrittura e mi hanno permesso di rendere piacevole e divertente il lavoro scolastico. I bambini attendevano con trepidazione l’arrivo di nuove mail con le rime del loro amichetto, fantasticavano sulle sue esperienze, si immedesimavano in esse e… io scrivevo, per accontentarli! Presto ho percepito come l’entusiasmo dei più intraprendenti a sperimentare in prima persona la lettura di una nuova filastrocca, fosse diventato per gli altri lo stimolo a “provarci”. Inoltre, le riflessioni e le conversazioni scaturite dalla lettura dei singoli brani sono state davvero significative e mi hanno permesso di entrare, “in punta di piedi“, nel mondo delle emozioni dei miei alunni.

Nella sezione ATTIVITA' trovate le filastrocche di Topoleno e alcune schede per giocare con il nostro simpatico amico.

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