Olympe de Gouges e i diritti della donna e della cittadina
Olympe de Gouges, scrittrice francese vissuta durante gli anni della Rivoluzione, da bambina si chiamava Marie Gouze. Era nata nel 1748 a Montauban, una cittadina del sud della Francia dove, appena sedicenne, fu costretta a sposare un uomo molto più anziano di lei dal quale ebbe un bambino. Dopo la morte del marito si trasferì con il figlioletto a Parigi e cambiò il suo nome in Olympe de Gouges: Olympe era il nome della sua mamma alla quale era molto affezionata, Gouges era la trasformazione del suo cognome da bambina e il "de" era un prefisso tipico dei cognomi nobili dell'epoca sua.
Olympe scrisse oltre quaranta opere teatrali e tre romanzi, ma noi la ricordiamo soprattutto per la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina.
Nel 1789 l'Assemblea Nazionale rivoluzionaria aveva proclamato la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Ad essa Olympe fece seguire, due anni dopo, la dichiarazione dei diritti della donna. Essa si componeva di 17 articoli preceduti da un'introduzione, proprio come la Dichiarazione dei diritti dell'uomo.
Nella premessa le donne, proclamando il proprio diritto di partecipare alle istituzioni politiche e di governo, affermavano "che l'ignoranza, l'oblio o il disprezzo dei diritti della donna sono le sole cause delle sventure pubbliche e della corruzione dei governi". Era dunque fondamentale e urgente che fossero universalmente riconosciuti i diritti"naturali inalienabili e sacri della donna,il sesso superiore in bellezza e in coraggio".
Nell'articolo 1 leggiamo: "La Donna nasce libera e ha gli stessi diritti dell'uomo". E, nell'articolo 6, troviamo un concetto importante e fondamentale: "La legge deve essere l'espressione della volontà generale; tutte le cittadine e i cittadini devono concorrere personalmente o con i loro rappresentanti alla sua formazione; essa deve essere uguale per tutti. Tutte le cittadine e tutti i cittadini, essendo uguali ai suoi occhi, devono essere ugualmente ammessi a tutte le dignità posti e impieghi pubblici, secondo le loro capacità e senza altra distinzione che quella delle loro virtù e dei loro talenti".
La dichiarazione scritta da Olympe è il primo documento ad affermare l'uguaglianza politica e sociale delle donne, cioè il diritto a votare e ad essere elette, il diritto ad esercitare qualsiasi professione o mestiere, il diritto ad avere proprie opinioni e a riconoscere i propri figli.
Olympe si oppose anche con fermezza alla schiavitù e alla pena di morte, abbracciando coerentemente, in ogni campo e per ogni persona umana, i principi rivoluzionari di libertà, uguaglianza e fratellanza e prefigurando conquiste che si sarebbero completamente realizzate tanti e tanti anni dopo l'epoca sua.
Articolo di Eleonora Bellini