Fiaba sull'adozione di Maria Giuliana Saletta
Lillo è un simpatico palloncino che vive a Blulandia, il paese di qua dal mare. E’ rimasto solo purtroppo perché i suoi genitori palloncini per un terribile incidente sono scoppiati. Lillo era molto piccino, ma ha ancora qualche ricordo di quel tempo.
Qualche volta accade ai piccoli palloncini di restare soli: i genitori talvolta scoppiano, come è capitato a quelli di Lillo, o volano via, magari spinti da un vento malvagio. Quando questo avviene però, le Colombelle Turchine avvertono immediatamente Barbazzurra, il vecchio saggio di Blulandia, che riunisce gli Gnomi Barbini e insieme a loro decide ciò che è meglio fare per il piccino. Anche per Lillo le cose sono andate in questo modo e due Colombelle lo hanno preso per il cordino e accompagnato nella Casa dei palloncini soli, in attesa di una migliore sistemazione. Si sta abbastanza bene in quella grande casa: ci sono giochi e libri, si mangia e si dorme tutti insieme e si può anche guardare la tv. Lillo è cresciuto di qualche anno, ma è spesso triste e passa le sue giornate col cappellino calato sugli occhi. Sì, perché quando si guarda allo specchio, ricorda ciò che gli hanno raccontato del suo papà, di quando aveva tagliato un’estremità del suo cordino per legarlo stretto stretto a Lillo, in modo che l’aria non potesse più uscire, mentre la sua mamma lo aveva decorato con delle margherite, e questi pensieri gli fanno venire il magone.
Un giorno Barbazzurra, il vecchio saggio, chiama le Colombelle Turchine e dice loro che sono giunti a Blulandia una coppia di palloncini che arrivano da Roxilandia, il paese di là dal mare e sono molto desiderosi di adottare un piccolo palloncino. Barbazzurra sta parlando con loro ma ha chiesto anche informazioni a Barbarossa, il vecchio saggio di Roxilandia. Sembrano proprio due bravi palloncini che amano tanto i piccoli.
Perché volete adottare un palloncino già gonfiato? – chiede Barbazzurra. Perché vogliamo amarlo con tutto il nostro cuore. – rispondono i due. Non potevate gonfiarvene uno? – Barbarossa conosce già tutte le risposte, ma vuole sentirle dire anche da loro per essere davvero sicuro dei loro sentimenti. Ci abbiamo provato, ma non ci siamo riusciti. Però vorremo bene al palloncino che ci darete, lo ameremo come se lo avessimo gonfiato noi stessi e se possibile anche di più! Barbazzurra sa che hanno compiuto un lungo viaggio per giungere fino a Blulandia, che non è stato affatto semplice ed è ormai convinto che Rosa e Rossano saranno proprio degli ottimi genitori, perciò manda le Colombelle a chiamare Lillo.
Queste, giunte nella Casa dei palloncini soli, lo trovano un po’ sgonfio, non riesce nemmeno a toccare il soffitto tanto è triste. - Lillo, devi venire con noi! Il vecchio saggio ha trovato due bravi genitori per te. Non sei felice? Più che felice, Lillo è spaventato a morte, gli tremano persino tutte le margherite che ha appeso al cordino. La testa gli scoppia per le tante domande che ha dentro e che non riesce a porre a nessuno. – Chi saranno? Davvero mi vorranno bene? E se sono antipatici? E se sono brutti? E se hanno un cattivo odore? E poi è triste di dover lasciare la grande casa e tutti i suoi amici. Povero Lillo, dal suo punto di vista, il suo è un bel salto nel vuoto senza paracadute e il rischio di farsi male o di scoppiare è grande, o almeno così gli sembra. Ma anche Rosa e Rossano nel frattempo cominciano a sentire un po’ di timore e mille domande riempiono anche la loro testa. – Chissà quanto ha sofferto questo bimbo? Chissà se sarà felice di averci come genitori? Chissà come si troverà a Roxilandia, nel paese di là dal mare.Tutti abbiamo paura a volte, è normale: sia i grandi, che i piccini; in modo diverso magari, ma la paura è dentro ognuno di noi e non è sempre facile combatterla. Barbazzurra vede che sia Lillo che i suoi futuri genitori sono preoccupati e allora decide che passeranno un paio di giorni a Blulandia, prima di partire per il paese di là dal mare, per cominciare a conoscersi. Sarà un lungo viaggio e non senza sorprese e poi a Roxilandia i palloncini sono quasi tutti rossi, non blu, come di qua dal mare e Lillo deve essere preparato. Rosa e Rossano hanno portato delle belle fotografie della loro casa e del loro paese e le mostrano a Lillo, mentre passeggiano nel parco di Blulandia.
Quando Barbazzurra ritiene che siano pronti li fa chiamare dagli Gnomi Barbini e dice loro: - Gli gnomi vi accompagneranno fino in cima alla collina e poi da lì viaggerete da soli. Mi raccomando siate prudenti e non scoraggiatevi mai, perché è normale che incontrerete qualche difficoltà, ma siete persone speciali e tu Lillo sei un fantastico palloncino e sono certo che il tuo futuro ti sorriderà! Lillo e i suoi nuovi genitori ringraziano tanto il vecchio saggio e partono accompagnati dagli Gnomi, salutando le Colombelle Azzurre. Lillo ha un nuovo cappellino, l’ha scelto rosso perché voleva assomigliare un po’ di più a Rosa e Rossano. Ha timore di loro, non sa bene ancora se si può fidare e poi ha anche paura che il voler bene a loro gli farà dimenticare del tutto la sua mamma e il suo papà di prima, dei quali ricorda ormai molto poco, ma questo lui proprio non lo desidera. Arrivati in cima alla collina, gli Gnomi Barbini li salutano e gli augurano buona fortuna, dicendo loro: - Ricordate che la cosa veramente più importante del mondo è volersi sempre bene. Come augurio di buon viaggio vi regaliamo questa polverina di BENE da bere tutte le mattine con un goccio d’acqua. - Grazie mille! – rispondono loro e cominciano a volare da soli coi cordini belli stretti l’uno all’altro.
Lillo è felice di tornare a volare e in mezzo a Rosa e Rossano si sente per la prima volta dopo tanto tempo protetto e questa gli sembra una bellissima sensazione. Anche i due genitori sono contenti, quel piccino in mezzo a loro li riempie di gioia. Il viaggio sopra al mare è lungo e faticoso e di tanto in tanto hanno bisogno di riposare. - Fermiamoci su quella nuvola! – dice Rosa – Lillo è stanco e anche noi abbiamo bisogno di riposo. - D’accordo – risponde Rossano. Sì, sì! – dice Lillo – io ho anche una gran fame. La nuvola che li ospita è ben felice di offrire loro anche una bella merenda, sa che devono compiere un lungo viaggio e mentre riposano si fa raccontare la loro storia. La cosa veramente più importante del mondo è che vi abbracciate sempre! – dice la nuvola. – Ho qui una manciata di abbracci perduti, sono di persone molto distratte a quanto pare, ma dal momento che li hanno persi li regalo a voi, sicuramente vi serviranno. Grazie tante! – dicono in coro Lillo, Rosa e Rossano e insieme ripartono.
E’ quasi sera, Lillo e i suoi genitori sono affaticati. Chiedono ospitalità alla luna, che è ben lieta di tenerli nella sua metà e di cullarli per la notte. Sa che arrivano da molto lontano e hanno un lungo viaggio da compiere. Al mattino, quando si preparano per la partenza, dopo essersi stiracchiati per bene tutti e tre, la luna vede che Lillo è triste perché una delle sue margherite si è sciupata. Ma nello stesso istante vede Rosa che lo accarezza e gli dice piano: - Lillo non essere triste. Qui siamo in mezzo al mare, ma appena arrivati a Roxilandia andremo a cercarne una nuova nel prato dietro casa e questa la terrai nel tuo album delle foto ricordo, così non rischierai di perderla e potrai sempre guardarla quando ne avrai voglia! Lillo allora sorride e la luna capisce che Rosa ha fatto centro, non avrebbero nemmeno bisogno di consigli, ma prima che partano dice loro comunque: - Ricordate sempre che la cosa veramente più importante del mondo sono le coccole, non si può crescere senza. Ne ho qui una scatolina che mi ha regalato un giorno una fatina, la regalo a voi, come augurio di buon viaggio! - Grazie mille! – rispondono Lillo e i suoi e insieme ripartono.
Ma il viaggio è davvero molto lungo e faticoso e presto la stanchezza si fa sentire. Un gruppo di cicogne che passava di lì per migrare si offre di dare loroun passaggio e la cicogna più grande presi in bocca i tre cordini arrotolati li porta per un lungo tratto, poi lo stormo deve cambiare direzione e si salutano. - Grazie mille! – dicono i genitori insieme a Lillo. - E’ stato un vero piacere! – urlano le cicogno mentre si allontanano e aggiungono: - Ricordate sempre che la cosa veramente più importante del mondo sono i sorrisi. Anche quando vi sembrerà di essere tristissimi provate a sorridere e vedrete che tutto andrà meglio! Ecco qui un sacchettino di sorrisi che abbiamo raccolto per il mondo! - Grazie tante, davvero, ci serviranno!! – rispondono i tre. E insieme ripartono per il loro viaggio, che per la verità sta per finire perché si intravvede di là dal mare la costa.
Quando la raggiungono vedono tante famiglie di palloncini rossi che prendono il sole e fanno il bagno e Lillo è così eccitato che Rosa e Rossano decidono di fermarsi qualche ora lì sulla spiaggia. Fanno il bagno insieme e mentre mamma e papà si asciugano al sole il piccolo gioca con gli altri palloncini. - Come ti chiami? – gli chiedono i suoi nuovi amici. - Mi chiamo Lillo. – risponde lui. - E perché sei blu? – chiede una palloncina. Lillo non ci aveva fatto caso, ma in effetti loro sono tutti rossi e lui è diverso da loro. Rosa e Rossano lo avevano avvertito prima di partire, ma sentirselo chiedere dagli amici mette Lillo in imbarazzo. - Credo di essere blu perché vengo da un paese molto lontano, di qua dal mare che si chiama Blulandia. Là tutti i palloncini sono blu come me. - Interessante, interessante! – risponde la bimba e poi domanda: - E chi sono i tuoi genitori? - Sono quei due là che mi fanno ciao con la mano. - Impossibile! – dice preoccupato un altro piccolo palloncino – Non vedi che loro sono rossi e tu blu, com’è possibile che ti abbiano gonfiato loro? Questa volta Lillo non sa proprio cosa rispondere e si allontana dal gruppo molto triste, non ha più voglia nemmeno di giocare con la sabbia.
Rosa e Rossano capiscono che qualcosa non va e si avvicinano al loro piccolo per cercare di capire cosa è successo. Anche un granchio curioso si avvicina a loro, ha sentito tutto quanto e vorrebbe essere d’aiuto a quella bella famiglia. Che c’è Lillo? Che ti succede? Sembri triste e arrabbiato, possiamo esserti di aiuto? – chiedono i due genitori al piccolo. Lillo non sa bene cosa rispondere, si vergogna di quel che hanno detto gli altri bambini e pensa: Magari loro non si sono accorti che io sono diverso da tuttie se glielo dico e poi non mi vogliono più? In fondo è vero che non mi hanno gonfiato loro, magari poi mi rispediscono dall’altra parte del mare. Uff! Che tristezza!!! Ehi Lillo, - dice Rosa – ricordi ciò che hanno detto le cicogne? Devi cercare di sorridere sempre. Lo vuoi uno dei sorrisi che ci hanno regalato? - Ma non c’è proprio nulla per cui sorridere oggi!! – risponde Lillo. - Cosa è successo? Ti hanno fatto arrabbiare i tuoi amici? Ti va di raccontarci? - chiede Rossano. Ma Lillo è muto come un pesce, proprio non vuole correre il rischio di farsi mandare via da questi genitori, già gli altri sono scoppiati, non vuole perderli tutti.
Il granchio curioso si avvicina ancora un tantino e poi dice: - Vi prego di scusarmi, ma per caso ho ascoltato tutto. Lillo allora pensa: - Brutto impiccione, sta’ zitto! Perché non ti fai gli affari tuoi? Ma il granchio continua: - So bene Lillo quali sono le tue paure, ma per essere figli di qualcuno non sempre è indispensabile essere stato gonfiato da loro. Sai, l’aria che ti hanno dato i tuoi genitori blu è molto importante perché ti ha dato la possibilità di nascere, ma per crescere e per far parte di una famiglia è molto importante ricevere e accettare un altro tipo di aria, quella che viene dal cuore e questa, secondo me, è la cosa veramente più importante del mondo! Lillo capisce che il granchio ha ragione e ne è felice, anche Rosa e Rossano ora hanno capito tutto e abbracciano forte il loro piccino.
A Rosa scende anche una lacrima perché si è commossa ma la asciuga veloce cercando di non farsi notare. Rossano guarda Lillo e lo vede così piccino e stanco, è anche un pochettino sgonfio dalla fatica di quel lungo viaggio e di quella difficile giornata e allora gli chiede: - Lillo posso soffiare un po’ della mia aria dentro di te? Voglio che tu sia bello gonfio per questo ultimo volo verso casa nostra. - Casa nostra? – ripete Lillo nella sua mente – Allora sono davvero il loro figlio! Certo! – risponde felice con un bel sorriso. Rossano soffia delicatamente dentro Lillo un po’ della sua aria e poi ripartono coi tre cordini sempre stretti l’uno all’altro, salutando dall’alto il simpatico granchio.
Destinazione: CASA NOSTRA!!!
Tema del prossimo numero: Legalità ed etica