Il libro narra la storia di un piccolo animale, Zumik, che vorrebbe giocare con i più grandi, ma viene cacciato via. Però Zumik, dopo la delusione iniziale, riesce a trovare una nuova amica e, con uno stratagemma, a farsi accettare da tutti. Dunque un libro per:
• parlare di bullismo,
• esplorare i sentimenti di rifiuto e di esclusione che prova il bambino quando viene mandato via dai compagni,
• imparare a considerare la diversità come una ricchezza,
• riflettere sul valore della generosità,
• giocare con le parole: piccolo e grande, dentro e fuori.
I disegni sono collage di carta dipinta con le tempere.
Dopo aver letto questo bell'albo illustrato scritto e illustrato da Franca Flores ed edito dalla Casa Editrice Mammeonline, e aver lascato ai bambini e alle bambine il tempo e la possibilità di esprimere le proprie riflessioni, si possono svolgere diverse attività.
Disegnare Zumik
Materiale occorrente: fogli da disegno un po’ spessi, pennelli di varie dimensioni, eventuali spugnette, colori a tempera, forbici, tubetto di colla, pennarelli a punta fine.
Colorare diversi fogli spennellando a piacere con le tempere. Variare il tipo di pennellata, utilizzare le spugnette per effetti particolari, usare la tempera un po’ spessa e lasciare asciugare bene tra uno strato e l’altro, sovrapporre sfumature dello stesso colore, ma osare anche accostamenti particolari.
Ritagliare i personaggi scegliendo tra le carte dipinte quelle che più piacciono. Creare animali di fantasia, senza soffermarsi sui particolari.
Incollarli sul foglio e aggiungere i particolari con il pennarello.
E la storia può essere costruita dagli stessi bambini foglio dopo foglio.
Può essere facile e divertente, ma anche importante per le emozioni che può far emergere, drammatizzare la storia di Zumik con i bambini e le bambine
A turno un bimbo fa Zumik, gli altri sono quelli che fanno i prepotenti e lo mandano via, Zumik trova i sassi colorati (Lego, costruzioni..), poi Zumik e la sua amichetta costruiscono il castello (le sedie messe in tondo, per es.), e così fino alla fine. Naturalmente l’ideale sarebbe che il gelato fosse vero e che la recita finisca con una bella merenda!