La protesta del latte

In questi giorni vediamo in continuazione nei telegiornali, ma anche sui giornali e su internet, le immagini dei pastori sardi che buttano il latte in strada, per protesta. In totale sono 12.000 gli allevamenti in Sardegna, che ospita circa il 40% di tutte le pecore presenti in Italia, producendo 3 milioni di litri di latte, utilizzato principalmente per la realizzazione del pecorino.

Perchè protestano?

Protestano perchè il prezzo del latte è sceso talmente in basso che non è più sufficiente per ripagare le spese di allevamento delle pecore (comprese di costi fissi quali le stalle e macchinari vari) e costi variabili quali il mangime, le spese veterinarie, le paghe ai dipendenti e naturalmente la necessità per i pastori di ricavare un giusto reddito.

Perché il prezzo è sceso? Da una parte perchè subiscono la concorrenza del prezzo del latte importato, dall'altra perchè chi produce il pecorino non riesce a tenere il prezzo più alto e quindi a pagare di più la materia pima, cioè il latte di pecora.

Ma perchè lo buttano? Perché così la loro protesta sta avendo un grande effetto mediatico. Con queste manifestazioni stanno ottenendo l'attenzione di tutta la nazione ed anche dei politici. E alle volte per far riconoscere i propri problemi è necessario fare gesti eclatanti, per essere notati. D'altra parte il latte è un bene che si deteriora in fretta, quindi se non lo vendono devono per forza disfarsene.

Qualcuno dice che se devono buttarlo sarebbe meglio che lo regalassero, anche questa sarebbe una forma di protesta. Forse sì, ma anche regalare ha dei costi: bisogna acquistare altri contenitori, affrontare spese di trasporti, promuovere l'iniziativa... il che vorrebbe dire spendere altri soldi senza ottenere alcun ricavo.

Secondo me dobbiamo imparare tutti che il cibo genuino costa e che se vogliamo mangiare sano dobbiamo spendere un pochino di più quando andiamo a fare la spesa. Ciò vale per il pecorino ma anche per la pasta, per i pomodori, per la frutta e per tanti altri prodotti tipici dell'agricoltura del nostro paese.