La paura - Attività con Topoleno

CONSIGLI   PER   “I  GRANDI”

Che paura! Che spavento!

Che terrore, in quel momento!

Al tuo bimbo che piange e strilla,

non offrir la camomilla!

Lui di coccole ha bisogno,

pur se è solo un brutto sogno.

Come tutti i cuccioli, Topoleno prova spesso sensazioni di paura. Le sue paure, irrazionali, sono legate a oggetti o situazioni reali (buio e ragni). Per superarle non ha bisogno di spiegazioni logiche. Per capirci, è inutile suggerirgli che al buio esistono le stesse cose che si vedono con la luce e non serve neppure esortarlo a essere coraggioso. Il piccolo ha bisogno solo di sentirsi rispettato, rassicurato e ... coccolato.

E’ semplicemente questo il contenuto della prossima filastrocca.

Mi sento di aggiungere una piccola cosa al topo-pensiero: a volte i bambini non manifestano la loro paura con pianti e strilli, bensì con scoppi improvvisi d'ira. Perciò, anche in questo caso, attenti alle vostre reazioni, mirate a rassicurare e a condividere... come sempre!

Buona lettura e buon lavoro!                                                        Maria Grazia

 

P.S.: l'attività legata a questa filastrocca propone una serie di vignette relative alle paure dei bambini. Per completezza, tengo a precisare che in esse sono rappresentate le paure di cui hanno parlato i miei alunni in occasione della presentazione di questa filastrocca in classe. Sono, perciò, le “vere” paure dei bambini di 6/8 anni. Avrete modo di verificarlo svolgendo l'attività proposta con i vostri piccoli.                                    

UN BRUTTO SOGNO

 

Ieri ho fatto un brutto sogno,

di parlartene ho bisogno,

ho sognato tutto ciò

che un bambino teme un po’.

Ero chiuso al buio in bagno,

ho coraggio e non mi lagno,

però, lì, mi impazziva il cuore,

e tremavo di terrore.

Babbo è apparso accanto al letto,

consolandomi mi ha detto

che nel buio tutto è messo

come è alla luce adesso.

Poi finalmente ho ripreso a dormire,

ma un ragno peloso mi voleva aggredire,

sentivo sul viso la sua ragnatela

muoversi al vento come una vela.

Dato che urlavo e sembravo matto,

mamma è arrivata con uno scatto.

Mi ha sussurrato che il ragno non c’era

e non c’era neppure la sua ragnatela.

Però a quel punto non volevo dormire,

non c’eran ragioni che volessi sentire.

Con grande tempismo è arrivato il nonno

dicendo che avrebbe vegliato il mio sonno.

Che devo dirvi? Son fortunato,

da un mare di affetto son circondato

e un brutto sogno è una buona scusa,

per aver coccole anche a notte conclusa.

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