La nuvola nell'orecchio di Giovanna

Una mattina a Giovanna scivolò una nuvola nell’orecchio sinistro mentre si stava arrampicando su un pino. Come accadde, non è chiaro.  Forse perché si era spinta troppo in alto per la curiosità di vedere il cielo oltre la punta del pino o forse la nuvola, afflosciandosi per il gran caldo, era precipitata nell’orecchio.

Fatto sta che da quel momento Giovanna si sentì molto strana. Quando suonava la sveglia, i suoi pensieri non erano più scattanti come al solito ma andavano rifugiarsi nell’orecchio per stendersi sulla nuvola e stavano lì a molleggiarsi fino a sera su quel guanciale d’aria. Erano così rilassati che non avevano più alcuna voglia di affrontare la vita spigolosa fuori dall’orecchio dove spesso la realtà li deludeva appena svegli.

Per esempio non c’era mai il mare alla finestra anche se Giovanna lo desiderava tutte le mattine quando apriva gli occhi o la marmellata di fragoline con le fragoline del bosco nel frigorifero, gustosa come quella che aveva assaggiato una volta in una baita.

Coi pensieri stesi sulla nuvola, Giovanna cambiò la sua prospettiva sul mondo. Si dimenticò che desiderava il mare e le fragoline del bosco accontentandosi di guardare il muro grigio della casa di fronte alla sua e non si lamentò più della marmellata di fragole con le fragole del supermercato.

Insomma, non era più la ragazzina irrequieta che era sempre stata ma era come spenta perché non sentiva più nemmeno sogni o desideri. 

C’era poi un altro fatto nuovo. Che la nuvola non smise certo di fare la nuvola, nemmeno in quel guscio stretto di carne, con tutti gli inconvenienti del caso.

La nuvola a volte era tranquilla, ma pioveva anche. Era una nuvola con tutti i suoi umori! Una volta addirittura scatenò un temporale nell’orecchio di Giovanna. Lei sentì delle lame di pioggia batterle nella tempia sinistra e rombi di tuoni che le fecero vibrare tutta la testa.

Poi, all’improvviso, venne invasa da una pace che non aveva mai provato. Si fermò in strada a respirare a fondo quel silenzio inatteso e vide sbucare dal suo orecchio sinistro lunghe onde di fili colorati. Un arcobaleno sbucava dall’orecchio - sorprendente come la coda di un pavone spalancata nella nebbia - e dietro di sé trascinava la nuvola che poté finalmente tornare sopra la cima del pino, colorando di gioia anche tutti i pensieri di Giovanna.

Lassù, nella fresca solitudine del pino, i pensieri si rianimarono. Per la prima volta si sentirono liberi, senza la paura di sbattere contro gli spigoli della realtà, e tornarono a far desiderare a Giovanna il mare, le fragoline del bosco e tutto quello che è bellissimo sognare anche se non si realizzerà mai.

 

Racconto di Manuela D'Alessandro

Illustrazione di Daniela D'Elia

 

Tags: 
Categoria: