CRAMPIOLO E LA VOLPE
Ricordate il film La volpe e la bambina? Qualche sera fa, passeggiando per il piccolo borgo di Crampiolo, nel Parco di Devero, ho visto proprio una volpe come quella del film in cerca di cibo. Pensavo sarebbe scappata, spaventata, vedendo un piccolo bambino di cartoncino, invece si è fermata ad osservarmi, mentre io osservavo lei e la fotografavo. Sembrava quasi mettersi in posa per le foto come una vera diva. Il mio amico, il Professor Massimo Delfino, mi ha detto che le volpi non dovrebbero avere tanta confidenza con gli uomini perché potremmo diventare un pericolo per loro ed è per questo che non dovremmo dar loro da mangiare.
Io mi sono limitato a fotografarla, in questo luogo un po' magico e poiché ho chiesto a tutti voi di inviarmi un reportage dai luoghi dove andrete in vacanza durante l'estate, oggi vi dedico questo articolo, nella speranza di ricevere presto i VOSTRI racconti e le VOSTRE fotografie.
Crampiolo è un piccolo borgo con poche case e una chiesetta, sempre aperta, sembra un villaggio di gnomi e probabilmente qualche bambino o qualche bambina "con il cuore puro come il primo fiocco di neve dell'inverno" tra una foglia di lavazza e l'altra o in mezzo a qualche rododendro potrebbe anche intravvedere lo gnomo Gervaso o sua moglie Gisella. Il borgo di Crampiolo si trova nel Parco di Devero a 1776 metri s.l.m.
Tutto intorno ci sono verdi prati con le mucche che pascolano placidamente e tanti sentieri ben segnalati dove poter passeggiare. Lo si raggiunge partendo da Devero, dove si devono lasciare le auto, da qui si può solo camminare con scarponcini adatti alla montagna, non venite con i sandali perché se vi vedo mi girano le matite.
Un sentiero vi porta da Crampiolo al suggestivo Lago delle Streghe, si chiama così perché i rami dei larici finiti nel lago gli danno un aspetto un po' spettrale. Da visitare presto presto la mattina o nel tardo pomeriggio e possibilmente non nei fine settimana per ammirarne la bellezza in solitaria e senza il rischio di calpestare i piedi a qualcuno.
Poco più a monte, un sentiero vi conduce al Lago di Devero o come lo chiamano i valligiani alla diga di Codelago. Una passeggiata di circa due ore vi permette di fare il giro del lago tra larici e marmotte che segnalano con un fischio la vostra presenza. Per buoni camminatori, in fondo al lago è possibile proseguire e raggiungere l'Alpe Forno dove si produce, nei mesi estivi, il gustoso formaggio Bettelmat. Da qui si può raggiungere la Svizzera, la Valle Formazza oppure percorrere tutto il Grande Est fino all'Alpe Sangiatto, altro alpeggio del Bettelmat tra laghetti, marmotte, farfalle, cervi, caprioli e mucche al pascolo.
Bene, credo di avervi raccontato quasi tutto di questo piccolo angolo di paradiso, ma se volete saperne di più e conoscere anche lo gnomo Gervaso e le streghe del lago, potete leggere il libro Viola, lo Sgrunfolo e il Palio dei tritoni.
Ora attendo i vostri reportage. Inviate le vostre immagini (in jpeg) e il vostro racconto alla nostra redazione, questo l'indirizzo echinogiornalebambino@gmail.com