Corpi liberi tutti!
Con la pandemia i corpi sono stati spesso chiusi nelle case.
C’erano gambette che avevano voglia di muoversi e di saltellare. Mani impazienti di giocare a morra cinese con un compagno lontano.
Ma se ci siamo dovuti quasi dimenticare del nostro corpo per un bel periodo, ora possiamo di nuovo lasciarlo “parlare”.
E perché ascoltarlo e lasciarlo “chiacchierare” a suon di movimenti?
Il corpo ci comunica le nostre emozioni. Se siamo agitati, possiamo sentire le nostre gambe tremare, se siamo terrorizzati abbiamo i muscoli tesi pronti per scappare, se dispiaciuti potremmo sentirci “molli”.
Ma il corpo ci permette anche di esprimere quelle emozioni e di cercare un amico o un adulto che ci aiuti ad affrontarle, quando diventano molto intense.
Se siamo arrabbiati, ad esempio, possiamo sfogarlo con una corsa o attraverso i movimenti di uno sport. Se siamo impauriti possiamo cercare un amico e dargli la mano per affrontare qualcosa di difficile, se tristi possiamo avvicinarci e sentire il calore nel contatto con qualcuno a cui vogliamo bene.
Il corpo, ancora, può aiutarci a tornare alla tranquillità. Un buon trucco può essere andare in un posto dove stiamo bene e concentrarci su ciò che percepiamo con i nostri sensi: un profumo, una sensazione sulla pelle, un suono familiare, la vista di un paesaggio. Così, rilassando il corpo, è lui che ci accompagna alla calma e a stare meglio.
Senza che di mezzo ci siano un pc, un tablet o un telefono, il corpo ci regala il privilegio di incontrare le altre persone in carne ed ossa: diventa così il luogo degli incontri, del battere un cinque, dello stringere un patto, dei litigi e del fare pace, delle carezze e degli abbracci.
Attraverso il corpo, giocando, si possono far nascere e coltivare amicizie, si conoscono ed allenano le proprie capacità di muoversi, di dosare la forza e di fermarsi al momento giusto, si esplorano spazi nuovi.
Provare per credere: che partecipiate ad una partita a squadre, al rincorrersi tra amici o ad una gara di equilibrio, neppure una sbucciatura sulle ginocchia riuscirà a frenare l’entusiasmo.
Cari genitori, è importante recuperare la dimensione corporea del gioco. Il movimento, libero e guidato, facilita l’autoregolazione, la ricerca attiva degli stimoli, allena la capacità di pianificare e concretizzare azioni finalizzate alla realizzazione di obiettivi e rende possibile affrontare piccole frustrazioni e sfide nella relazione con se stessi e con gli altri.
Dott.ssa Chiara Baldioli
Psicologa
chiara.baldioli@gmail.com