Se al museo ci va l'influencer

Adatto a:

In questa strana estate post pandemia in cui si fa fatica a parlare di altro che non sia il Covid, come l'abbiamo vissuto, se ci siamo ammalati o se si sono ammalati dei nostri cari, in questi giorni è scoppiata una discussione accesa come non ve ne erano da febbraio... cioè da Sanremo!

Si tratta di Chiara Ferragni e della sua visita agli Uffizi, voluta anche dalla direzione per rilanciare lo splendido museo. E in effetti la cosa ha funzionato, in pochi giorni gli Uffizi hanno avuto il 23% di visite in più, tutti ne parlano, tutti/e abbiamo ricordato il meraviglioso patrimonio artistico e culturale che possiedono.

Però molte persone hanno protestato chiedendosi cosa c'entri Chiara Ferragni con l'arte, oppure l'arte con il business e in particolare un business considerato un po' vuoto e inutile come quello della celebre influencer, addirittura hanno criticato il suo abbigliamento... come se non fosse il look di qualsiasi ragazza che va per musei d'estate! E le riflessioni su come vestono le donne non portano mai a nulla di buono!

Tra  le tante risposte che ho letto ieri alla domanda su perchè sia stata così criticata ve ne propongo una che mi è piaciuto molto, scritta da una mia amica su Facebook, Rossella:

"Innanzitutto perché è una editor digitale che ha stravolto le regole della comunicazione tradizionale spostandole dai media tradizionali ai social.
Poi, perché ha creato una figura professionale che smuove milioni, anche se lei è forse la sola a godere di una reputazione granitica e internazionale.
Ancora, perché è una imprenditrice le cui attività fatturano dieci milioni di dollari l'anno e che il mondo guarda con ammirazione, tanto da rappresentare un case history studiato ad Harvard.
Infine, perché è sulla cresta dell'onda da dieci anni in un settore afflitto da rapidissima obsolescenza.
Ultimo ma non meno importante, ha fatto tutto da sola
".

Insomma, che ci piaccia o no, tocca ammettere che è brava e che dietro le critiche ci possa anche essere un po' (o un bel po') di invidia.

In questi stessi giorni i capolavori degli Uffizi sono entrati anche su Tik Tok, il social dei giovanissimi e delle giovanissime. Insomma quella degli Uffizi è proprio una svolta, per puntare ai/alle giovani attraverso il digitale. E anche qui... polemiche... come se la cultura e l'arte non dovessero adeguarsi ai tempi e cogliere tutte le nuove opportunità di divulgazione e di attrazione per il turismo culturale giovane e meno giovane. Che importa come si arrivi a decidere di andare a vedere la Primavera di Botticelli, l'importante è che ci si arrivi davanti... poi sarà la bellezza a parlare e conquistare!

E voi, cosa ne pensate?

Intanto vi facciamo vedere alcuni capolavori degli Uffizi e vi invitiamo ad andarli a visitare, prima online e poi appena possibile di persona!

Donatella Caione, 21 luglio 2020

Foto presa dal web

Nascita di Venere di Sandro Botticelli, Uffizi
La Primavera di Sandro Botticelli, Uffizi
Annunciazione di Leonardo da Vinci, Uffizi

Commenti

Bisogna togliere alla cultura e all'arte la polvere dello snobismo se vogliamo che venga conosciuta ed apprezzata da tutte/i!

Sono un po' perplessa... vanno al museo perché ci va la Ferragni... e poi?

E poi si trovano davanti la bellezza è imparano ad apprezzarla e a desiderare di vederne ancora.

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