Cinque ingredienti per Roald Dahl

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Facciamo un gioco. Siete pronti? Vediamo chi è il più veloce a rispondere a questa domanda! Se vi chiedessi chi ha scritto Il GGG, che autore vi verrebbe in mente? E se dicessi Matilde o La fabbrica di cioccolato? E se invece nominassi Gli Sporcelli?
Qualcuno ha indovinato?
Io credo proprio di sì, e sono convinta che a quel qualcuno è servito giusto mezzo secondo, per ricordarsi di lui: Roald Dahl.
Però non vedo tutti con la mano alzata per dare la risposta. Sarà colpa della memoria, o non ci è ancora capitato fra le mani uno dei suoi libri?
Qualunque sia il motivo, propongo di fare così: qui sotto vi elenco quelli che secondo me, sono gli ingredienti che caratterizzano i racconti di Roald Dahl.
Ve ne elenco cinque.
Se alla fine qualche lettore esperto vorrà aggiungerne ancora qualcuno, ne sarò ben contenta. Se poi qualche lettore che ancora non conosce questo fantastico autore, sarà incuriosito al punto da andare di corsa in biblioteca per prenotare uno dei suoi libri, sarò ancora più felice!

Il primo ingrediente è il suo stile, unico e ben riconoscibile. Ironico, umoristico, irriverente, brillante, brioso, diretto e sincero. A proposito, conoscete tutti il significato di questi termini?
Roald Dahl riesce a comunicare messaggi a volte difficili, con un linguaggio semplice e mai volgare. Riesce a farci ridere a crepapelle, ma riesce anche a farci riflettere su tematiche profonde, attraverso una scrittura leggera e frizzante. Ha inventato un'infinità di parole nuove, permettendoci così di capire appieno che cosa intendiamo per potere creativo del linguaggio.

Il secondo ingrediente, per me molto importante è il punto di vista. Dahl scrive osservando il mondo dal punto di vista dei più deboli, che sono quasi sempre bambini o piccole creature indifese, come nel caso delle scimmiette obbligate a restare a testa in giù dal Signor Sporcelli.
Quando leggiamo i racconti di Roald Dahl proviamo subito simpatia per i più deboli e tifiamo per loro.

Terzo ingrediente, che si collega direttamente al precedente, è il senso di giustizia. Dahl trova sempre il modo di mettere ognuno al proprio posto. I prepotenti non riescono ad averla vinta, gli indifesi trovano la serenità. Senza dare nulla per scontato, ma facendo capire che è possibile reagire di fronte alle difficoltà.
I suoi personaggi, per uscire dai guai, utilizzano modalità geniali e quasi sempre fuori dalle righe, ma portate avanti nel nome di un giusto obiettivo.

Il quarto prezioso ingrediente è l'avventura. Roald Dahl stesso ha avuto una vita avventurosa: ha viaggiato molto sia per lavoro, sia per motivi familiari, ed è stato pilota in aviazione, prima di diventare ufficialmente uno scrittore. Questo credo gli abbia permesso di assumere uno sguardo caratterizzato da ampi e fantasiosi orizzonti: quelli che riesce a farci vivere attraverso i suoi libri.

Quinto ingrediente è la paura. I racconti di Dahl sono pieni di mostri. Dahl ci offre una moderna visione delle favole di paura. I suoi horror a tinte leggere e frizzanti, ci aiutano a capire che anche noi possiamo affrontare i nostri mostri e le nostre paure.

Ho solleticato la vostra curiosità? Vi viene in mente qualche altro ingrediente da aggiungere?
Per concludere, ho una proposta per voi. Scegliete l'ingrediente che vi è piaciuto di più, oppure un ingrediente proposto da voi, e mandateci un brevissimo racconto.
Vi do qualche piccolo aiuto. Vi potete ispirare a quella volta in cui vi siete spaventati così tanto che si sono messi a tremare perfino i capelli!
Oppure all'avventura più bella ed emozionante che avete vissuto la scorsa estate.
O potreste immaginare di chiacchierare con il vostro gatto...
Via libera all'immaginazione!

Bastano poche righe, da mandare a echinogiornalebambino@gmail.com
Pronti?
Via!

Elisa Vincenzi

Le illustrazioni sono di Emmevu (MV Masefield)