
Eh, sì, Gramellini titola La Germania e la bambina e la mia mente subito accende il riflettore sulla storia di un'altra bambina, costretta a vivere nascosta per tre anni e morta poi dentro un campo di concentramento. Sì certo, parlo di Anna Frank e dei 6 milioni di ebrei, come lei, passati per un camino. Ora, è vero che la storia non si cambia, però la storia dovrebbe cambiare noi, no? Altrimenti a che cosa sarebbe servito tutto quell'orrore. E allora, signora Merkel, le devo proprio dire che ha perso una grande occasione di riscatto per lei e per la sua Germania. Pensi quale peso avrebbero avuto le sue parole se invece di dire ad una ragazzina: non possiamo accogliere tutti! Avesse detto: Cara, i tuoi sogni di ragazzina non possono essere distrutti dal mio paese come lo sono stati quelli di Anna! Hai tutto il diritto di sognare e anche di chiedere il nostro rispetto, mi prenderò personalmente la responsabilità di vedere ciò che si può fare per permetterti di restare qui, di crescere libera e di studiare. Che poi il caso a volte gioca anche a nostro favore: Anna, ebrea - Reem palestinese, manco a farlo apposta. Vede signora Merkel con la sua risposta ha lasciato al suo paese la p minuscola, l'altra invece lo avrebbe trasformato in un Paese. E, a mio modesto parere, non gli avrebbe fatto male!
Aggiungi un commento